Source text in English | Translation by Claudio Minatti (#26159) |
Boom times are back in Silicon Valley. Office parks along Highway 101 are once again adorned with the insignia of hopeful start-ups. Rents are soaring, as is the demand for fancy vacation homes in resort towns like Lake Tahoe, a sign of fortunes being amassed. The Bay Area was the birthplace of the semiconductor industry and the computer and internet companies that have grown up in its wake. Its wizards provided many of the marvels that make the world feel futuristic, from touch-screen phones to the instantaneous searching of great libraries to the power to pilot a drone thousands of miles away. The revival in its business activity since 2010 suggests progress is motoring on. So it may come as a surprise that some in Silicon Valley think the place is stagnant, and that the rate of innovation has been slackening for decades. Peter Thiel, a founder of PayPal, and the first outside investor in Facebook, says that innovation in America is “somewhere between dire straits and dead”. Engineers in all sorts of areas share similar feelings of disappointment. And a small but growing group of economists reckon the economic impact of the innovations of today may pale in comparison with those of the past. [ … ] Across the board, innovations fueled by cheap processing power are taking off. Computers are beginning to understand natural language. People are controlling video games through body movement alone—a technology that may soon find application in much of the business world. Three-dimensional printing is capable of churning out an increasingly complex array of objects, and may soon move on to human tissues and other organic material. An innovation pessimist could dismiss this as “jam tomorrow”. But the idea that technology-led growth must either continue unabated or steadily decline, rather than ebbing and flowing, is at odds with history. Chad Syverson of the University of Chicago points out that productivity growth during the age of electrification was lumpy. Growth was slow during a period of important electrical innovations in the late 19th and early 20th centuries; then it surged. | Nella Silicon Valley si è tornati ai tempi del boom. I praticelli degli uffici lungo la Highway 101 sono nuovamente adorni di insegne di start-up di belle speranze. Gli affitti si stanno impennando, così come la domanda di case-vacanza da sogno in luoghi di villeggiatura come il lago Tahoe, la qual cosa testimonia l'accumulo di grandi fortune. Nella Bay Area hanno visto la luce l'industria dei semiconduttori e, con essa, le aziende legate a computer ed internet cresciute nella sua scia. I suoi stregoni hanno dato al mondo molte delle meraviglie che lo rendono così futuristico, dai telefoni touch-screen alla ricerca istantanea dentro librerie enormi fino ai droni che possono venir comandati a migliaia di chilometri di distanza. Il rilancio che dal 2010 coinvolge le sue attività economiche suggerisce che il progresso si stia facendo strada ruggendo. Potrebbe dunque sorprendere che nella Silicon Valley alcuni pensino che questo sia un luogo in stagnazione e che il tasso di innovazione sia in frenata da decenni. Peter Thiel, uno dei fondatori di PayPal nonché primo investitore esterno di Facebook, dice che l'innovazione in America si trova "in una condizione tra la crisi profonda e la morte". In tutti gli ambiti vi sono ingegneri che condividono simili sentimenti di disappunto. Ed un piccolo ma sempre più numeroso gruppo di economisti ritiene che l'impatto economico delle innovazioni di oggi impallidiscano in confronto al passato. [ ... ] In molti ambiti decollano innovazioni alimentate da una potenza di elaborazione a basso costo. I computer iniziano a comprendere il linguaggio naturale. Le persone controllano i videogiochi attraverso i soli movimenti del corpo - una tecnologia che potrebbe presto trovare un'applicazione in gran parte del mondo degli affari. La stampa tridimensionale è in grado di sfornare una gamma di oggetti sempre più complessi e potrebbe presto arrivare ad interessare i tessuti umani ed altra materia organica. Chi guarda all'innovazione con pessimismo potrebbe liquidare il tutto definendolo "guazzabuglio di domani". L'idea che la crescita guidata dalla tecnologia debba proseguire senza sosta - oppure andare incontro ad un costante declino - anziché vivere fasi di flusso e riflusso è tuttavia in contrasto con la storia. Dall'Università di Chicago Chad Syverson sottolinea che la crescita produttiva durante l'era dell'elettrificazione procedette con passo impacciato. Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, durante un periodo di importanti innovazioni nel campo dell'elettricità, la crescita fu lenta; poi accelerò. |